ALBORENSE


Il Morellino di Scansano DOCG è il prodotto che per eccellenza rappresenta la Maremma e Chiantigiane ha voluto creare un Morellino che si distinguesse per la sua eccellente qualità, il Morellino di Scansano DOCG Alborense, che è il frutto dell’esperienza e della passione per il vino dell’enologo e direttore Maurizio Cremonini e della storia della nostra fattoria socia della Maremma, nel sud della Toscana.

Natura, storia e cultura si uniscono dando a questo vino un valore aggiunto.

Questo luogo ha una storia millenaria che lo rende uno dei più famosi d’Italia e, per il suo ricco patrimonio artistico e architettonico, l’abbazia di San Rabano è uno dei più importanti cantieri di archeologia medievale in Europa. L’Abbazia di San Rabano fu edificata intorno all’anno 1000 con il nome di Santa Maria Alborense come monastero benedettino, in una posizione strategiaca che permetteva il controllo del territorio circostante e il pieno utilizzo delle risorse del luogo. La zona fu deforestata e terrazzata per consentire la coltivazione degli olivi e della vite e non lontano dall’abbazia si trovava la strada della Regina, di cui sono ancora visibili delle parti, che collegava la vecchia strada dell’Aurelia al mare.

Dopo il 1000 l’Abbazia du trasformata in fortifizio, chiuso da mura e munito di torri di avvistamento. Per la sua funzione e per la sua posizione strategica, fu trasformata dai monaci in un grande insediamento che raggiunse la fase massima del suo splendore nella seconda metà del XII secolo. La crisi dell’ordine benedettino a partire dal 1200 fu fatale per Santa Maria Alborense che intorno al 1307 passò all’ordine dei Cavalieri di Gerusalemme che ne rimasero proprietari fino al loro scioglimento. La decadenza di Santa Maria Alborense inizia a metà del XV secolo, quando lo stato senese fece distruggere gran parte del monastero, ritenuto rifugio di ribelli e fuoriusciti. L’abbandono definitivo risale alla metà del secolo successivo, quando divenne il luogo prescelto da un eremita, il Rabano poi beatificato da cui poi prese il nome.
Il restauro ha riportato alla luce la pianta originaria della costruzione evidenziandone i magazzini, i forni, l’impianto di canalizzazione dell’acqua, il perimetro del chiostro.
La chiesa, con un bellissimo portale aperto nella facciata, alla quale aderisce il campanile, ha pianta a croce latina che si sviluppa in alzato in tre distinte fasi. Dei prospetti laterali originali è in vista solo il tratto che corrisponde al transetto, essendo il resto nascosto da quelli di due navatelle costruite a fianco dell’unica navata che la chiesa aveva inizialmente. Queste pareti esterne, innalzate al filo dei bracci del transetto, finiscono dunque nel conferire a S.Maria apparentemente una pianta quadrata. L’interno è una navata, coperte da volte a crociera sostenute a costoloni, archi traversi e archi incastrati. Il transetto, con bracci laterali voltati a botte, presenta tre absidi, di cui quella centrale più grande, a pianta semicircolare, coperte con volte emisferiche.
Il campanile con una forma troncoconica domina ancora le rovine dell’abbazia ed è proprio la forma di questa struttura che ha dato l’idea per la realizzazione per la bottiglia del Morellino di Scansano DOCG Alborense, che ricorda la struttura della torre campanaria e ne ha la stessa forma tronco conica.
l Morellino di Scansano DOCG Alborense nasce da questa terra, da questa storia e patrimonio architettonico e Le Chiantigiane ha ottenuto l’autorizzazione dell’Archivio di Stato per riprodurre, in etichetta e sul cartone di questo vino, l’immagine dell’antica mappa di quest’area, risalente al 1550.
Qui ci sono oltre 53 ettari di vigneti coltivati secondo il metodo della produzione integrate, a basso impiego do sostanze chimiche, e l’esposizione delle viti al mare e la protezione dei boschi circostanti contribuisce a creare un prodotto particolare e unico, dando alle uve un aroma assolutamente originale.
Dai vigneti si gode la vista di un paesaggio straordinario, le colline, la macchia mediterranea e dai monti dell’Uccellina al mare sullo sfondo. Qui sono stati realizzati recentemente circa 13 ettari di nuovo impianto, creando un nuovo vigneto che si distingue per il perfetto inserimento nell’ambiente collinare e per l’esposizione favorevole.
Per coniugare qualità eccellente, che scaturisce spesso da bassa produzione per ceppo e produzione a ettaro accettabile, si sono impostate densità d’impianto di circa 6.000 piante ad ettaro con interfilari a 2,20 metri. Inoltre per favorire le fasi della maturazione dei grappoli i fili sono stati portati a 70 cm da terra.
Il Morellino di Scansano DOCG Alborense nasce in questi vigneti, nel microclima della Maremma, una terra che è da sempre generosa con il vino, soprattutto se rosso. La presenza dell’irradiazione solare per tantissimi giorni dell’anno, l’influenza benefica del mare e le colline a protezione della coltivazione, fanno sì che l’uva prima e il vino rosso poi siano di grandissima struttura, ricchi di polifenoli benefici per la salute, di estratti e di glicerina, tutti componenti fondamentali per ottenere un vino pieno, corposo, profumato, elegante, persistente e particolarmente longevo